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Pensioni, Velardi: “Età minima pensionabile a 62 anni”

Comunicati stampa, Primo piano

Dare ai lavoratori la libertà di collocarsi in quiescenza in base alle loro esigenze


“Tollerare un sistema che obbliga una persona a lavorare sino ad età avanzata per poi trasformarla in un pensionato povero, non è accettabile”.

Lo ha affermato Davide Velardi, Segretario Confederale della Cisal, al tavolo tecnico di questa mattina sulla flessibilità in uscita tenutosi presso il Ministero del Lavoro.

“Abbiamo ribadito la nostra posizione sulle riforme Dini e Fornero, due interventi dagli effetti deleteri per l’intero sistema che, oggi, costringono i lavoratori a proseguire l’attività per non vedere ghigliottinate le loro entrate e che, domani, con una paventata eliminazione di “Quota 100”, spingernno milioni di lavoratori, nel panico, a richiedere un’uscita anticipata.”

Auspichiamo una vera riforma del sistema previdenziale che dia risposte concrete mettendo sul tavolo risorse importanti. Che siano gli otto miliardi annunciati sugli organi di stampa o di più – ha sottolineato – l’importante per la Cisal è che la riforma si faccia”.

“Per noi- ha concluso Velardi – l’età pensionabile deve essere fissata a 62 anni dando libertà ai lavoratori, dopo il raggiungimento dell’età minima, di poter scegliere il momento opportuno per collocarsi in quiescenza in base alle loro esigenze”.