”Andare oltre la stagionalità per riportare i giovani in questo settore”
Il 2023 ha rappresentato un anno molto positivo per il nostro turismo, con un ingente aumento dei flussi di visitatori che non si registrava da tempo, grazie principalmente al recupero del turismo straniero.
Il Segretario generale di Cisal Terziario, Vincenzo Caratelli. “Questo comparto ricopre un ruolo da protagonista nell’ ambito dell’economia nazionale, costituendo un’attivita’ produttiva trasversale ed un volano importante per un intenso sviluppo del paese. Considerando la capacita di adattabilita’ alle diverse aeree del territorio, siano esse quelle piu’ ricche e organizzate che quelle piu’ fragili ancora in via di sviluppo, per le quali interventi strutturali ad hoc ne assicurerebbero la crescita, non vi è dubbio che il settore sarebbe in grado di tenere a galla la nostra economia e nello stesso tempo di dare impulso alle politiche attive. Tuttavia, pur costituendo uno dei cardini dell’ economia italiana, il settore deve pero’ confrontarsi con diverse problematiche, legate soprattutto alle dinamiche dell’ occupazione, caratterizzate dalla stagionalita’ che regola il mercato del lavoro turistico e che incide negativamente sulla struttura occupazionale. A causa dei ritmi della stagionalita’, i giovani manifestano scarso interesse ad impegnarsi a breve termine, ritenendo questo settore poco attrattivo ed anche poco remunerativo, se si considerano una complessita’ di fattori. I giovani oggi ricercano un buon bilanciamento vita/lavoro e sono maggiormente orientati verso stabilita’ e opportunita’ di crescita professionale, piuttosto che interessati ad un impiego che garantisca loro una breve durata del rapporto di lavoro a fronte di un impegno a volte anche troppo intenso, con ritmi frenetici e massacranti.
I nostri giovani vogliono qualcosa di piu’. Tutto cio’ sta comportando grandi difficolta’ nel reperire personale, specialmente personale professionalmente formato; la precarieta’ in questo settore è il nodo da sciogliere. È di tutta evidenza che anche sul versante delle condizioni di lavoro dobbiamo fare i conti con una eccessiva flessibilita’, con impieghi saltuari, carichi di lavoro onerosi e orari che spesso superano i limiti consenti dalla normativa, per non parlare del lavoro nero che, come tristemente noto, ben si attaglia a questo tipo di realta’. Sono innumerevoli le criticita’ che emergono quando si tratta di occupazione turistica. Un turismo tutto l’anno potrebbe scongiurare l’applicazione di contratti temporanei, garantire condizioni di lavoro piu’ eque e rendere piu’ attrattivo l’intero mercato.
La lettura dei dati e lo studio delle percentuali dei flussi turistici, hanno dimostrato che la crescita non è stata omogenea in tutto il Paese, ma che si è verificato un incremento piu’ lento del turismo interno rispetto a quello estero.
Questi stessi dati forniscono indicazioni su dove concentrare gli interventi per valorizzare il capitale del turismo, in particolare in quei territori che pur rappresentando cultura e paesaggio artistico, sono privi di adeguati trasporti e infrastrutture. Rilanciare questo comparto e scommettere su un turismo tutto l’anno, richiede interventi mirati al miglioramento delle strutture ricettive e dei servizi collegati, investimenti pubblici per una maggiore fruibilita’ del patrimonio turistico, formazione adeguata per i lavoratori del settore. Oggi purtroppo, dobbiamo confrontarci anche con altre problematiche, come l’incertezza del contesto internazionale, dovuta alle guerre in Ucraina ed in Medio Oriente , fattori che non consentono di fare una previsione per gli anni futuri. A rafforzare l’incertezza sugli sviluppi del comparto, contribuisce poi il repentino cambiamento climatico, che sta determinando seri problemi al turismo nel mondo e, di conseguenza, al nostro Paese.
Si registra infatti negli ultimi tempi un’inversione di tendenza che sta portando ad uno spostamento dei flussi turistici in periodi di norma ritenuti ‘fuori stagione’. Le conseguenze degli effetti del clima dunque non solo minacciano il turismo balneare, ma anche le destinazioni montane, che si troveranno inevitabilmente a dover affrontare nuove sfide.
Bisogna intervenire in tempi rapidi per concertare soluzioni efficaci finalizzate da un lato ad adattare i territori ai cambiamenti climatici e, dall’altro, alla promozione di un turismo sostenibile. Dobbiamo valorizzare le nostre bellezze e il nostro patrimonio culturale per attirare i turisti in qualsiasi periodo dell’anno. Le condizioni legate ai mutamenti climatici saranno elementi imprescindibili nella scelta delle vacanze e delle destinazioni turistiche ed il nostro Paese dovra’ dimostrare di essere pronto ad affrontarle. Difendere il nostro turismo di fronte ai cambiamenti climatici non sara’ un’impresa facile, il Paese dovra’ dimostrare di avere la capacita di prevedere ampi investimenti per affrontare tutte le difficolta’ causate dagli effetti del clima, ma sara’ importante trasformare le stesse difficolta’ in opportunita’.
Guardiamo al futuro con una visione lungimirante, mettendo in campo azioni concrete, abbiamo la responsabilita’ di proteggere il nostro patrimonio naturale e artistico, ma innanzitutto quella di garantire un futuro sostenibile alla industria turistica italiana. Ultimo aspetto, che non dobbiamo sottovalutare, sara’ l’impatto che avra’ l’intelligenza artificiale anche su questo settore.
L’obiettivo deve essere quello di sostenere i lavoratori con le competenze e le conoscenze necessarie per lavorare con le macchine intelligenti utilizzando l’intelligenza artificiale per migliorare la qualità del lavoro e creare più benessere nei luoghi di lavoro.
Per evitare la perdita di posti di lavoro in futuro, è necessario che si investa nelle politiche attive, affinche’ una formazione adeguata e strutturale possa consentire ai lavoratori di gestire l’intelligenza artificiale in temini di miglioramento professionale. Non dobbiamo avere paura dell’evoluzione tecnologica ma dobbiamo essere in grado di governarla.