regione_sicilia

Sicilia, Musumeci: “Il 70% dei dipendenti regionali è inutile”. Il Siad-Csa Cisal lancia una ‘class action’ per querelare il governatore

In evidenza, Notizie dalle Federazioni

Le dichiarazioni del presidente della Regione mobilitano il sindacato che ha deciso di offrire servizi legali gratuiti ai dipendenti per procedere alla querela 


Diventa sempre più rovente la querelle tra i dipendenti regionali e il governatore siciliano, Nello Musumeci che, solo pochi giorni fa, li ha definiti “inutili“. Esternazione, la seconda in pochi mesi di questo tono, che adesso spinge il Siad-Csa-Cisali all’azione, legale addirittura, quasi una class action, ovvero una raccolta firme per querelare in massa il presidente, dopo l’intervento di Musumeci alla tappa dedicata a Sicilia e Sardegna di Innovation Days, l’evento del Sole24ore, lo scorso 15 ottobre, sulla ripartenza post covid. Musumeci è intervenuto puntando ancora una volta il dito sui dipendenti, che dal suo punto di vista per il 70 per cento è “assolutamente inutile alle funzioni programmatiche della Regione”. E ancora: “Non è gente digitalizzata, non è gente abituata a lavorare in un contesto assolutamente diverso, competitivo, come richiede oggi la pubblica amministrazione. Ed è con questa macchina che io devo fare i conti giorno dopo giorno”. Dichiarazioni che hanno spinto, appunto, il Siad-Csa Cisal ad offrire servizi legali gratuiti ai dipendenti per querelare il Governatore: “Adesso i lavoratori ne hanno abbastanza e sono pronti a difendersi in ogni sede– dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal –: la nostra organizzazione sindacale mette i propri legali a disposizione di tutti i dipendenti e in modo completamente gratuito”. Per questo per giovedì hanno organizzato un ‘assemblea per chiamare a raccolta tutti i dipendenti: “Aperta a iscritti e non iscritti, si terrà al Centro giovanile Don Orione di via Pacinotti 49 a Palermo a partire dalle ore 9 e per tutta la mattina. Ogni dipendente, munito di mascherina e documento di identità, potrà apporre la sua firma alla querela che sarà autenticata dall’avvocato”, spiegano Badagliacca e Lo Curto.