Galleria Convegno Cisal 26 giugno 2019

“Osservatorio Nazionale sulle Retribuzioni”

Comunicati stampa, L'angolo del Segretario, Primo piano

“Sul salario minimo è ormai in atto un dibattito, tutto politico, che rischia di oscurare i veri problemi che affliggono la questione salariale in Italia”. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale
della Cisal, Francesco Cavallaro per il quale “è evidente che da più parti si tenta di utilizzare una eventuale normativa sul salario minimo per disciplinare in modo surrettizio, e addirittura con profili di
incostituzionalità, la materia della rappresentanza sindacale. La soluzione al problema dei bassi salari – continua Cavallaro – determinato da diversi fattori, tra cui il cronico ritardo nei rinnovi, richiede risposte articolate e complesse, non riconducibili a semplici slogan. In particolare, occorre potenziare la contrattazione collettiva supportandola con normative fiscali e contributive, soprattutto quando essa promuova modelli virtuosi, legati a produttività, innovazione, welfare aziendale e partecipazione dei lavoratori. In questo contesto abbiamo proposto l’istituzione di un Osservatorio Nazionale sulle
Retribuzioni, di cui dovrebbero far parte le istituzioni governative, i sindacati e le associazioni datoriali, che potrebbe agire di concerto con il CNEL, nell’ambito del quale rilevare le modalità di intervento
per migliorare le retribuzioni, e che potrebbe anche essere titolato anche a svolgere una verifica della congruità dei contratti collettivi di lavoro: il vero dumping contrattuale non nasce tanto a causa della
proliferazione delle sigle sindacali quanto dalla scarsa demarcazione dei comparti di contrattazione. Sempre in chiave di rafforzamento dei salari abbiamo proposto di rivedere le norme sull’indennità di vacanza contrattuale che deve diventare una vera e propria penale per le Imprese che non rinnovano i contratti di lavoro. Incrementandola progressivamente in relazione al ritardo con cui si rinnovano i contratti – conclude Cavallaro – si potrebbe, da subito, tutelare la retribuzione di milioni di lavoratori ma soprattutto stimolare le parti datoriali a dare seguito ai rinnovi medesimi”.