La Cisal incontra il ministro per gli Affari Europei, Raffale Fitto

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A Palazzo Chigi il confronto sui temi del Pnrr. Al tavolo i segretari confederali, Massimo Blasi e Marcello Pacifico


Proseguono gli incontri tra governo e parti sociali. Nella mattinata di oggi una riunione a Palazzo Chigi sui temi legati al Pnrr presieduta dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. Per la Cisal presenti i segretari confederali, Massimo Blasi e Marcello Pacifico, i quali, nel convenire con il ministro sulla necessità di adottare accorgimenti per rispondere alle urgenze determinate dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, che si ripercuote negativamente anche su gli interventi del Pnrr, hanno evidenziato le proposte della Confederazione ma anche le preoccupazioni legate ai fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“Eravamo stati tra i primi diversi mesi fa a dire che eravamo in ritardo, soprattutto al Sud – hanno spiegato – e che bisognava cambiare strategia. E purtroppo non ci sbagliavamo. Semplificazione e legalità le parole d’ordine, collegate ad un massiccio investimento sul capitale umano, con particolare attenzione alla pubblica amministrazione in generale e alla scuola in particolare, per trasformare nei tempi e nei modi giusti le risorse in azioni concrete, in cantieri, in opere, in servizi duraturi, in lavoro e sviluppo. Non risorse in cambio di riforme ma riforme in cambio di risorse. Solo così – hanno sottolineato Blasi e Pacifico – possiamo immaginare una ripresa dei consumi che sconfigga la debolezza figlia di salari più bassi, disoccupazione, ed eccessiva flessibilità del mercato del lavoro e part time involontari. L’obiettivo del Pnrr dovrebbe essere quello di saper generare crescita. Per fare questo – hanno concluso – non occorre solo spendere ma saper spendere bene. Perdere questa occasione non spendendo queste somme straordinarie o spendendole male in alcuni contesti, penso al meridione d’Italia, rischia di creare fratture più profonde di quelle esistenti”.