Gesap, Cisal Legea chiede incontro per sondare le sorti della società ma non riceve risposta

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Nuove possibili assunzioni ma i vertici aziendali non confermano


Cisal Legea e le altri parti sociali sono già sul piede di guerra. Se la Gesap, società che gestisce lo scalo aeroportuale Falcone Borsellino di Palermo, non convocherà un incontro per fare chiarezza sulle voci che si rincorrono da giorni circa la possibilità di nuove assunzioni, scatterà la richiesta di aprire un tavolo in prefettura per approfondire alcuni aspetti sulla nuova gestione.

“Da diversi giorni il tema ricorrente di alcune telefonate che ricevo riguarda un piano di assunzioni di personale in Gesap – dice Gianluca Colombino della Cisal Legea. Tempo fa – afferma – sulla scorta di una informativa ricevuta al tavolo sindacale, tutti noi rappresentanti fummo portati a conoscenza di una ipotesi di bando ad evidenza pubblica per contratti a termine che avrebbe riguardato un settore specificamente carente (operai qualificati come manutentori, elettricisti etc… )”.

“Nonostante questo – prosegue Colombino – da giorni uno sciame di voci incontrollate narra di “veline e veloni “ in tour presso segreterie politiche con all’ordine del giorno la affannosa ricerca di un passepartout verso la agognata società di gestione aeroportuale di Punta Raisi . Proprio per questo, oltre dieci giorni fa, la segreteria territoriale della Legea Cisal ha chiesto ( unitamente alle altre organizzazioni sindacali ) ufficialmente un incontro per capire quali siano le determinazioni al riguardo assunte dalla società , quali le iniziative in itinere quali siano i pro li interessati e non ultimo quali saranno i criteri e le metodologie di avviamento al lavoro”.

“Ancora ad oggi – chiosa Colombino – la Gesap non ha convocato nessun incontro, tutto tace. Gesap ( a differenza di Gh Palermo che per l’80% è privata ) – prosegue – è una società sì privata ma con degli azionisti in larga maggioranza pubblici ( oltre il 75-% è di comune e città metropolitana ex provincia di Palermo) non pensiamo proprio che i criteri saranno poco trasparenti come avvenuto in antiche fasi societarie e in ogni caso qualora ciò non avvenga , come in passato è accaduto , saremo vigili e non tarderemo ad intervenire pesantemente qualora qualcosa non ci convinca sul piano della squisita trasparenza”.

“Intendiamoci – continua – a onor del vero in passato avevamo anche chiesto di dare luogo a un incentivo all’esodo che desse luogo ad un turn over padre- figlio, ma la risposta ricevuta era stata un ferreo diniego sulla base della volontà societaria di dare luogo a un criterio che aprisse all’esterno la possibilità occupazionale“.

Il sindacalista continua: “La risposta può non averci soddisfatto visto che la richiesta partiva dai dipendenti stessi ma la troviamo corretta nella sua essenza. Lungi da noi il voler creare riserve in una società con una dominanza azionaria pubblica. Anche se questo non significa e non significherà avallarle in altre realtà. A tal proposito verificheremo con grande attenzione sul silenzio assordante su questa vicenda. Cosa che con Fabio Giambrone presidente siamo certi che non avremmo nemmeno pensato di fare, perché a una richiesta di incontro anche su materie assai più marginali seguiva una convocazione con puntuale precisazione sulle materie trattate”.

“Speriamo di venire presto smentiti – conclude – e di poter dare aggiornamenti al più presto”.