Donne e lavoro, Abbondotti: “Gender gap ancora troppo ampio”

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Con un tasso di occupazione femminile bloccato al di sotto del 50% l’Italia si piazza agli ultimi posti della graduatoria UE


“Per fare un balzo in avanti è necessario ridurre le ampie e ancora persistenti differenze di genere, per lo più traducibili in sottili violenze psicologiche anche laddove a lavoratrici altamente qualificate e con elevati titoli di studio, non viene riconosciuto il proprio ruolo né a livello personale né economico”.

Lo afferma Caterina Abbondotti, responsabile di Donne Cisal commentando gli ultimi dati Istat, rilevati in audizione Nadef, secondo cui l’Italia si piazzerebbe agli ultimi posti della graduatoria Ue per tasso di occupazione femminile bloccato al di sotto del 50%.

“Le cause sono molteplici – continua – ma è la maternità a rappresentare troppo spesso un fattore determinate al “taglio”. E’ una barriera invisibile che va abbattuta dando alle donne l’opportunità di conciliare al meglio il ruolo di madre e di lavoratrice, supportarle a 360° senza doverle mettere nella condizione di scegliere, necessariamente, tra l’uno e l’atro ruolo”.

“Donne Cisal – conclude – ribatte da anni questi principi anche attraverso eventi di beneficenza e raccolta di fondi per lotta contro il tumore al seno e altre malattie invalidanti come la sclerosi multipla. ‘Aiutare per aiutarci’ è il nostro motto.”