Dl Maggio, confronto con il Governo: “Agire su sburocratizzazione e tempestività”

Comunicati stampa, Primo piano

Le determinazioni del Segretario Generale, Francesco Cavallaro, dopo la riunione in videoconferenza con il Premier Conte ed i ministri Gualtieri, Catalfo e Patuanelli


“Ieri sera il Premier Conte ha detto che il Dl maggio è comunque un punto di ri-partenza attraverso cui possiamo disegnare una nuova Italia. Noi abbiamo aggiunto che vediamo un Paese completamente e profondamente diverso dopo l’emergenza Coronavirus che per la Cisal può ripartire, appunto, solo attraverso il lavoro. Quello portato avanti nonostante la paura di contrarre il Covid-19, il lavoro perso che dovrà essere ritrovato, quello precario che dovrà essere stabilizzato, quello ‘nero’ che dovrà emergere. Un lavoro con nuovi diritti. Con una burocrazia più snella che possa accelerare gli investimenti per sicurezza e qualità, potenziare la Sanità, semplificare la nostra Pubblica amministrazione, rinnovare i contratti, incentivare lo smartworking, rilanciare i trasporti e il turismo, riorganizzare scuola, Inps e Inail, sostenere i lavoratori autonomi, garantire un futuro ai tirocinanti, agli operatori dello spettacolo”. Così il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commenta il confronto sul Dl Maggio, avvenuto in videoconferenza, a cui erano presenti, oltre al Presidente del Consiglio Conte, anche i Ministri Gualtieri, Catalfo e Patuanelli. Cavallaro ha ribadito le principali urgenze da affrontare in questo drammatico momento: dalla necessità di supportare i lavoratori e le famiglie attraverso le misure di sostegno al reddito, a quella di semplificare le relative procedure amministrative. Oltre alla proroga degli interventi per cassa integrazione, ampliamento bonus, estensione del regime dei congedi per esigenze familiari, diffusione del lavoro agile come forma ordinaria della prestazione, soprattutto nell’ambito della PA, si è rimarcata la grave situazione che si sta determinando nel settore dei Trasporti, per il quale le misure annunciate non appaiono sufficienti e si è invitato ad una loro riconsiderazione. Superata questa prima fase, tuttavia, serve uno straordinario programma di rilancio della nostra economia, da perseguire attraverso la realizzazione di opere pubbliche, lo sblocco dei fondi comunitari e nazionali disponibili, e il sostegno alle imprese. Si è ribadita, inoltre, la necessità di una semplificazione della nostra PA, da perseguire attraverso una riduzione dei livelli amministrativi evitando una frammentazione delle competenze che genera solo inefficienze; serve, soprattutto, una semplificazione delle procedure nell’interesse primario dei cittadini e delle imprese. In tale contesto dovrà essere riconsiderato e meglio valorizzato il ruolo dei lavoratori del pubblico impiego: in questa fase si è capito quanto sia importante rivedere alcune scelte fatte negli ultimi anni, non solo nella Sanità come drammaticamente emerso, ma anche nell’organizzazione del sistema scolastico, di importanti Enti quali INPS e INAIL, dei Comuni e degli Enti locali in genere. “E’ questo in sintesi quello che abbiamo chiesto al Governo. Insieme a coraggio e tempestività. Il tempo perso è già troppo ma siamo fiduciosi, proprio alla luce del confronto di ieri in cui il Governo ha mostrato aperture in termini di coinvolgimento di tutte le parti sociali per rilanciare il nostro Paese”.