“Quando la crescita economica è associata all’aumento della precarietà lavorativa c’è davvero poco da festeggiare. La precarietà si sta cronicizzando diventando la regola, a danno soprattutto dei giovani e delle donne, che pagano il prezzo più alto. Su 540 mila posti di lavoro 434 mila sono contratti a termine. Sinceramente non capisco dove sia il dato positivo”.