“Dal nuovo esecutivo ci attendiamo l’avvio di un vero nuovo corso per le sorti dell’Italia”
“Buon lavoro al Premier Giuseppe Conte e al suo nuovo esecutivo dopo la fiducia ricevuta in Parlamento”. E’ l’augurio del Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, a pochi minuti dal via libera del Senato al “Conte bis” che ha fatto seguito al disco verde incassato alla Camera nella giornata di ieri.
“Dal nuovo esecutivo – spiega – ci attendiamo l’avvio di un vero nuovo corso per le sorti di un’Italia sempre di più a due velocità e defraudata dei suoi giovani come raccontano gli ultimi rapporti SVIMEZ – Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno e OCSE. Un Paese che ha bisogno di risposte concrete, che eviti l’aumento dell’Iva, un intervento, peraltro, paradossale considerando il perdurare del fenomeno dilagante dell’evasione di tale imposta, e che metta al centro la crescita e la riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati. Servono scelte decise su obiettivi che hanno bisogno di coraggio, come evidenziato dalla Cisal al Premier Conte già lo scorso 10 dicembre in fase di discussione della legge di bilancio, ribadendo la necessità, in tema previdenziale, di un profondo ripensamento dell’attuale sistema pensionistico pubblico, a partire dalla riforma Dini e dalla successiva manovra Fornero”.
Il Segretario Generale, Francesco Cavallaro, ricorda che alla prima vanno attribuite le problematiche relative al calcolo contributivo, mentre alla seconda quelle riguardanti l’adeguamento all’aspettativa di vita ed il relativo slittamento dell’età di uscita dal lavoro secondo questo criterio, due operazioni discutibili e delle quali oggi i lavoratori devono affrontarne gli effetti, che colpiscono e colpiranno in modo rilevante anche i nostri giovani, già penalizzati precariato e carriere instabili e quindi esposti ad un elevato rischio povertà.
“La Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori – prosegue Cavallaro – aveva espresso parere positivo e di apprezzamento in merito all’approvazione della “Quota 100”, provvedimento mostratosi utile “per arginare alcune falle del sistema” ma, allo stesso tempo – continua – ci si attende che il nuovo esecutivo intervenga, quindi, urgentemente per riformare tutto il sistema pensionistico nel suo complesso”.
“In ambito fiscale – precisa il Segretario – la Cisal si esprime positivamente rispetto alla riduzione del cosiddetto “Cuneo fiscale” in busta paga, tornato tra i punti principali del Programma di Governo, ma contestualmente ribadisce la propria proposta di affidare al cittadino un ruolo di responsabile e di primo controllore della legalità attraverso l’introduzione del cosiddetto “contrasto di interessi” che contribuirebbe in modo significativo alla eliminazione dello scandalo di un’evasione fiscale che sfiora i 150 mld annui.
Sul versante “lavoro”, in cui il Governo fa riferimento anche a “Salario minimo” e “Legge sulla rappresentanza sindacale”, vi sono aspetti su cui – rimarca Cavallaro – la nostra Confederazione si è espressa con chiarezza e positivamente sulla introduzione della retribuzione minima garantita per legge, perfettamente compatibile con il nostro ordinamento giuridico e con il dettato costituzionale, ribadendo, ancora una volta, la inderogabile necessità di applicare, semplicemente, l’articolo 39 della Costituzione.
E ancora – sottolinea – ci auguriamo venga posta la giusta attenzione all’entità delle risorse necessarie ai rinnovi contrattuali del settore per il triennio 2019-21. E’ peraltro indifferibile la razionalizzazione del nostro sistema di Pubblica Amministrazione, che ha visto fiorire, fin dagli Anni ’70, una straordinaria quantità di agenzie nazionali e regionali, enti di gestione, società partecipate da enti pubblici, secondo una logica che sovente ha prodotto inefficienze e sprechi.”
Per Cavallaro si deve tornare alla semplificazione dei livelli di amministrazione e alla ricollocazione delle amministrazioni, secondo un modello che ha già consentito al nostro Paese di crescere in modo virtuoso. In tale direzione la Cisal chiede l’immediata soppressione dell’Inl e il ripristino delle precedenti competenze di Inps, Inail e Ministero del Lavoro.
“Per quanto riguarda Mezzogiorno e infrastrutture – chiosa il Segretario Generale – ribadiamo con forza che servono strade, ferrovie e banda larga per creare le condizioni fondamentali allo sviluppo di un’economia competitiva, che tarda a manifestarsi nel Sud del Paese e che vede i suoi giovani andare via.