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Commercialisti, nuovo stop alle elezioni. Morelli (Filp Cisal): “Immagine desolante”

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Il Tar Lazio ha bloccato la tornata elettorale prevista per l’11 e il 12 ottobre. Si dovrà attendere fino allo stesso 12 ottobre, data in cui è fissata l’udienza per discutere del ricorso presentato da un commercialista secondo cui la delibera del 4 giugno con cui è stata fissata la data delle elezioni non sarebbe valida visto che il Consiglio nazionale è decaduto ad aprile


“La nuova sospensione delle elezioni per il rinnovo dei consigli dell’Ordine dei Commercialisti è l’ennesima umiliazione subita da un’intera categoria professionale che non può contare su un quadro di disciplina chiaro, neppure per eleggere i propri rappresentanti”. Lo ha detto il Commissario Nazionale Filp Cisal, Vincenzo Morelli a seguito del decreto presidenziale del 25 settembre 2021 del Tar del Lazio che ha sospeso gli effetti della delibera del 4 giugno scorso del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, di indizione delle elezioni per il rinnovo dei consigli dell’ordine territoriali. “Non è la prima volta che accade – spiega Morelli. Ci ritroviamo con ordini professionali in balia della confusione e dell’incertezza sull’estensione dei propri compiti e funzioni, impossibilitati ad agire in favore dei propri iscritti, in un momento in cui i valori di chiarezza e di certezza rappresenterebbero una seria spinta alla ripresa in tutti i settori. In questo scenario, il CNDCEC sembra affetto da un costante immobilismo – sottolinea – che gli impedisce di offrire soluzioni serie e meditate, nonostante la lunga esperienza maturata dei suoi componenti, che a causa di questa serie di sfortunati eventi giudiziari hanno subito l’estensione del loro mandato di oltre un anno. Mai come adesso – rimarca – i commercialisti avrebbero bisogno di una rappresentanza autorevole capace di guidarli fuori dalla tempesta causata dal Covid-19 e di porsi come interlocutore attendibile nella discussione sulle riforme che si apprestano ad essere varate nel nostro Paese. Il deficit di credibilità e rappresentatività  – conclude Morelli – che ha ormai travolto l’organo di governo della categoria non lo ha mai reso più distante dalle esigenze dei soggetti che dovrebbe rappresentare”.