Massara: “Nuova fase di democrazia partecipata. Flessibilità ad innovazione perni centrali degli accordi”
Nelle scorse settimane, Anpit e Cisal, hanno aperto i tavoli di rinnovo di diversi contratti collettivi appena scaduti. Si tratta dei CCNNLL Marketing operativo, Commercio, Servizi ausiliari, Turismo, Studi professionali, tra i più applicati dalle aziende associate. Seppur i contratti sono scaduti da pochissimo tempo, i soggetti stipulanti hanno ritenuto, all’interno di un percorso condiviso, di mettere subito mano al rinnovo, proprio al fine di garantire imprese e lavoratori che applicano i CCNNLL, nel solco del principio oramai consolidato di dare certezza del diritto, attualità dei temi al passo con un contesto storico ed economico in continua evoluzione, presenza di relazioni industriali costruttive che possano affrontare al meglio un contesto economico assolutamente drammatico e senza precedenti per la storia contemporanea, al fine di salvaguardare le posizioni economiche delle imprese, e quelle strettamente legate dei lavoratori, per tentare di uscire da una congiuntura di sistema in maniera forte ed oculata.
Ciò, senza in alcun modo intaccare la filosofia e l’impostazione della contrattazione oramai consolidata, e riconosciuta a livello nazionale con il carattere di maggiore rappresentatività, che ha posto al centro del proprio approccio culturale ed economico la flessibilità e l’innovazione, intesi come scelta strategica per essere al passo con i tempi, e con le nuove e complesse richieste che vengono dal mondo del lavoro.
I CCNNLL ANPIT-CISAL, sono assolutamente innovativi e nettamente al passo con i tempi, connessi ad una visione strategica del mondo del lavoro, con spinta peculiare verso la contrattazione di secondo livello, e con l’introduzione di sistemi di flessibilità, premialità e Welfare molto pregnanti. La filosofia dalla quale i contratti muovono è un approccio culturale completamente diverso rispetto al sistema tradizionale di impostazione dei rapporti di lavoro. La cultura tradizionale, improntata da una spinta ideologica, ha livellato il mondo del lavoro nella logica di una uguaglianza, che prescinde, perciò, dall’apporto che ognuno dà all’azienda per la quale lavora. Questo approccio rappresenta un grandissimo limite alla produttività delle aziende.
L’innovativa filosofia di fondo spinge in maniera importante alla contrattazione di secondo livello ed aziendale, che consente all’imprenditore di reimpossessarsi della propria azienda, costruendo un modello contrattuale che vada a regolamentare i bisogni reali e diretti dell’azienda stessa. Ciò in quanto un contratto aziendale consente all’imprenditore di costruire un sistema di premialità per i lavoratori che producono di più, portando alla conseguenza che il lavoratore non è in alcun modo contrapposto all’azienda, ma è parte integrante della stessa, ed il suo reddito può crescere in funzione della crescita aziendale.
In altre parole, un principio strettamente connesso all’art. 46 della Costituzione, che ha sancito il concetto della partecipazione come elemento peculiare dello sviluppo socio-economico. In questa fase di particolare congiuntura economica, e nella spinta ideale della partecipazione come modello di sviluppo finalizzato alla validità dei contributi del mondo delle professioni e delle imprese, Anpit ha deciso di aprirsi ai contributi provenienti dall’esterno, nella convinzione che, all’interno di un percorso già cristallizzato, e nel solco dei principi filosofici suddetti, ogni contributo non può che essere apprezzato e costruttivo.
In tal senso Anpit ha inviato agli Organismi nazionali dei Consulenti del lavoro, dei Commercialisti, degli Avvocati, ed a tutti i propri iscritti, una comunicazione con la disponibilità ad accogliere eventuali suggerimenti di specifiche clausole contrattuali di rinnovo. Si avvia così una nuova e straordinaria fase di rinnovo contrattuale, aperto al mondo esterno, con la convinzione che questa nuova apertura alla “democrazia partecipata” in ambito giuslavoristico possa migliorare l’efficacia e l’efficienza delle norme contrattuali, per essere sempre di più vicini al mondo del lavoro, delle professioni, delle imprese e dei lavoratori.
Ma in aggiunta a ciò, è stata istituita una mail dedicata alla quale chiunque può far pervenire il proprio contributo, la propria partecipazione, la propria idea, la propria esperienza, al fine di garantire la partecipazione di tutti alla costruzione di una nuova fase socio-economica la più vicina possibile ai delicati bisogni sociali del periodo.
Pertanto, chiunque voglia dare un contributo qualificato, può scrivere alla mail [email protected]
Tra l’altro, l’esigenza di aprire immediatamente dopo la scadenza dei CCNL un tavolo di concertazione è legato alla convinzione che il mondo del lavoro debba avere regole certe ed attuali, sia in termini economici che normativi, che solo gli immediati rinnovi possono dare. L’esperienza della contrattazione pullula di situazioni particolarmente delicate, con rinnovi di contratti scaduti effettuate dopo lunghissimo tempo, che certamente contribuiscono a rendere assolutamente incerto il costo del lavoro, oltre che obsolote e sconnesse dal contesto economico le norme contrattuali.
L’indennità di vacanza contrattuale, che le società che applicano CCNL scaduti sono tenute a versare, è quell’elemento provvisorio di retribuzione che viene riconosciuto alla scadenza del CCNL e fino al momento del rinnovo. Una indennità quindi che copre i periodi di vuoto contrattuale, cioè i periodi che in genere sono dedicati alle piattaforme di rinnovo del documento collettivo, alle trattative con i sindacati di categoria. L’indennità di vacanza contrattuale è stata introdotta dal 1993, precisamente dal 23 luglio con il “Protocollo sulla politica dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo”. Le regole generali della vacanza contrattuale prevedono però un periodo di tolleranza tra la scadenza del contratto collettivo e la prima erogazione della indennità di vacanza, che è di pochi mesi.
Nel caso di rinnovi non effettuati per lungo tempo, certamente mettono a serio rischio la tenuta e la stabilità aziendale, con costi non preventivati, e quindi non inseriti in bilancio. Al fine di evitare ciò, sono stati aperti nell’immediatezza i tavoli del rinnovo dei CCNL Anpit-Cisal, con l’aggiunta dell’apertura di Anpit alla partecipazione, finalizzata a dare un impulso di miglioramento, attualità, condivisione.
Avv. Iconio Massara | Responsabile dipartimento Affari legali e legislativi di Anpit – Azienda Italia