Prosegue il confronto per una riforma che si incentra sul sistema “dell’universalismo differenziato”. In videoconferenza il Segretario Confederale Davide Velardi ed il Segretario Generale di Cisal Terziario Vincenzo Caratelli
È stato convocato in data odierna dal Ministro Orlando un altro incontro con le parti sociali per trovare un’intesa sul documento contenenti le linee guida della riforma degli ammortizzatori sociali. La Cisal, sempre presente anche ai precedenti tavoli, nelle persone del Segretario Confederale Davide Velardi e del Segretario Generale di Cisal Terziario Vincenzo Caratelli, nel corso degli incontri si è battuta per richiamare l’attenzione sulla necessità di realizzare uno strumento universale, applicabile a tutte le imprese a prescindere dal settore in cui operano, ribadendo che le crisi investono trasversalmente tutte le attività e che pertanto, anche le realtà più piccole che costituiscono la stragrande maggioranza del tessuto economico e produttivo italiano, devono essere tutelate adeguatamente. “Considerato il perdurare dell’emergenza, riteniamo necessaria un’accelerata al processo di riforma – hanno spiegato – al fine di semplificare le procedure di accesso agli ammortizzatori stessi e per garantire quanto prima le tutele derivanti dai nuovi istituti a tutti i lavoratori. Bene il connubio tra ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro – hanno spiegato – mentre sulla Naspi condividiamo i nuovi requisiti di accesso meno rigidi ed il posticipo della decorrenza del décalage, ma ribadiamo la necessità di garantire un trattamento di maggiore favore per le categorie di lavoratori over 55, che incontrano una prevedibile difficoltà di ricollocazione nel mondo del lavoro, e allo stesso tempo chiediamo una durata maggiore di sostegno al reddito, in considerazione dell’aumento della precarietà del lavoro e della difficoltà oggettiva nel reperimento di un nuovo impiego. Fondamentale in questo contesto – hanno continuato nel loro intervento Velardi e Caratelli – il collegamento ad una formazione continua e obbligatoria, effettuata anche all’interno delle stesse aziende in crisi temporanea, al fine di sviluppare nuove competenze per i lavoratori e rendere le imprese sempre più competitive sul mercato. E poi – hanno concluso – crediamo che la creazione di una banca dati universale per l’analisi e lo sviluppo dei profili professionali più richiesti dall’imprese sul tutto il territorio nazionale, permetterebbe ai nostri giovani studenti una scelta mirata del percorso di studi da intraprendere”.