Al Mise la vertenza Porto Marghera: prospettato il piano di trasformazione del sito

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Fialc Cisal: “Apprezziamo gli sforzi ma resta forte preoccupazione per le migliaia di lavoratori coinvolti”


Si è svolto al Ministero dello Sviluppo Economico il Tavolo nazionale della chimica sulla vertenza ‘Porto Marghera’ in cui è stato prospettato dai vertici aziendali il progetto di trasformazione del sito in cui è prevista la chiusura del cracking ma allo stesso tempo la salvaguardia del sistema logistico che non metterà a rischio Ferrara, Ravenna ed il resto del vasto indotto, lo sviluppo di tecnologie per la produzione di nuove plastiche da riciclo polietilene, un nuovo impianto idrogeno ed un nuovo centro di competenze con edificio dedicato. Presente la delegazione Fialc Cisal composta dal responsabile dei rapporti con Eni Massimo Pagliara e dal dirigente Giovanni Mavroidis. “Esprimiamo forte preoccupazione – ha spiegato Pagliara – riguardo il futuro della chimica in Italia, ritenendo le argomentazioni di Eni al momento non rispondenti alle aspettative sociali ed economiche delle migliaia di lavoratori coinvolti. Apprezzando con prudente ottimismo – ha continuato Pagliara – i notevoli sforzi profusi da Eni tra Brindisi e Mantova e, restando convintamente partecipi al Tavolo Nazionale della Chimica, occasione indispensabile alla tutela dell’intero settore, auspichiamo, come già sottolineato nei mesi scorsi dal Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, un’acquisizione di responsabilità del Governo, rappresentato al Tavolo dal vice ministro On. Gilberto Pichetto, e della politica tutta, affinché si scongiuri il lento e doloroso abbandono della chimica in Italia”.