Trasporto pubblico, via allo sciopero nazionale: le motivazioni della Faisa Cisal

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Protesta sospesa nelle Marche a causa del nubifragio che ha colpito diverse zone della regione. Mongelli: “Bus, treni, metro, e stazioni teatro di gravi atti di violenza che generano senso di insicurezza anche tra gli utenti”


Le vili aggressioni al personale del servizio di trasporto pubblico che ormai hanno frequenza giornaliera – dichiara il Segretario Generale della Faisa Cisal Mauro Mongelli, ormai da anni hanno trasformato bus, treni, metro, e stazioni in teatro di gravi atti di violenza che, oltre a compromettere la sicurezza e la serenità di chi viaggia e di chi lavora, generano la percezione di disagi ed un generale senso di insicurezza del servizio offerto.

È inaccettabile – tuona il dirigente della Federazione – che il personale ‘front line’ debba continuare a subire angherie e violenze e non possiamo permettere – seguita Mongelli – che si consolidi la falsa convinzione che sui mezzi di pubblico trasporto si possa agire indiscriminatamente restando impuniti rafforzando la diffusa quanto mai errata percezione che quei luoghi non sono più presidi di sicurezza”. 

Purtroppo se ne parla da tanto tempo, già dal 2017, ma se ne parla e basta. Molto apprezzati i Protocolli Interministeriali sottoscritti nell’Aprile 2022 per la promozione della sicurezza nel processo di sviluppo del trasporto pubblico locale e ferroviario firmati dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Anci, le associazioni e i sindacati firmatari dei rispettivi contratti tra cui la Faisa Cisal, nei quali veniva istituito un Osservatorio Nazionale con il compito di elaborare specifiche linee guida sia relativamente alle misure di sistema (prevalentemente di competenza del legislatore) che misure specifiche (di competenza delle aziende).

Da quella data ad oggi non sono stati ancora attivati i tavoli ministeriali che tutte le Organizzazioni Sindacali sopra citate hanno ottenuto con molte difficoltà. 

Per questo motivo è stata attivata una mobilitazione nazionale della categoria, per riuscire ad ottenere le modiche di legge che ci consentano di avere maggiori tutele giuridiche (inasprimento delle pene contro gli aggressori – Daspo Urbano)  nell’espletamento di questo lavoro e per poter portare tutte le aziende italiane di TPL a tutelare ed a difendere i propri dipendenti costituendosi parte civile contro gli aggressori, offrendo assistenza legale e psicologica ai suoi dipendenti, inserendo la videosorveglianza a bordo, prevedendo la chiusura dei posti guida a bordo dei mezzi nei capitolati di gara.