Riconversione Fca di Avellino, Centrella: “E’ una boccata d’ossigeno ma non la soluzione”

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Il coordinatore nazionale di Cisal Metalmeccanici punta l’accento sui posti di lavoro da difendere


“La nuova mission produttiva per parte dello stabilimento di Pratola Serra garantisce ossigeno, certo, ma appare come un palliativo rispetto alla crisi che sta attraversando il settore delle vendite dell’automotive. La scelta della riconversione dedicata alla produzione di mascherine è stata motivata ed ha ragione di esistere con oltre 400 lavoratori impegnati nella realizzazione dei dpi nello stabilimento di Pratola Serra ma dobbiamo tener in debito conto che l’Azienda si dovrà misurare su un’altra sfida che arriverà a breve: difendere i posti di lavoro. Per farlo servirà rilanciare un settore in affanno attraverso strategie e indicazioni che garantiscano una rinascita al di là degli aiuti governativi. Nel periodo del Covid si sono registrati cali paurosi delle vendite ma ora la parola d’ordine deve essere rilancio. L’azienda deve interrogarsi su cosa fare per il domani della struttura anche in Irpinia. Negli impianti Fca di Mirafiori (Torino) e di Pratola Serra (Avellino) le attività per l’installazione e messa a punto delle linee di produzione delle mascherine chirurgiche nell’ambito delle iniziative per combattere il Coronavirus promosse dalle autorità governative italiane attraverso il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri sono ormai terminate. Oggi però non possiamo nasconderci con i lavoratori: dopo questo passaggio-tampone occorrono risposte chiare per garantire un futuro sereno alle maestranze”.